GIORNATA MONDIALE CONTRO LO SPRECO ALIMENTARE.
Secondo il recente report di Waste Watcher International Observatory on Food and Sustainability, su rilevazione Ipsos, nel 2020 gli italiani hanno utilizzato gli alimenti con maggiore oculatezza evitando di sprecarne l’11,78% in meno rispetto all’anno precedente, con un risparmio pro capite di circa 6 euro ovvero 376 milioni di euro su scala nazionale, pari a 222 mila tonnellate di cibo.
È quanto riportato dalla giornalista Alessia Maccaferri in un interessante articolo de Il Sole 24 Ore, dal quale emerge chiaramente quanto le azioni del singolo individuo possano influenzare i macro scenari.
Va però sottolineato che porre attenzione al tema dello spreco alimentare non è solo un gesto di responsabilità ambientale ed economica, ma anche sociale. Specie se si considera che tra gli effetti avversi della pandemia vi è stato un aumento esponenziale di persone e famiglie in difficoltà, passate nel nostro Paese dal 31% del 2019 al 45%, di cui molte costrette a rivolgersi per la prima volta alle strutture di aiuto dell’organismo della CEI e in particolare alle mense dei poveri.
Ridurre gli sprechi è dunque un gesto che influisce sul benessere di tutti.
Lo spreco alimentare rappresenta una voce passiva nel bilancio famigliare, è un segnale di distrazione nei confronti delle risorse culturali e umane che producono il cibo e incide negativamente sull’ambiente.
Le ricerche afferenti a quest’ultimo tema si moltiplicano e sottolineano che, azzerando lo spreco di cibo, si potrebbero diminuire drasticamente gli “spazi” sottratti dall’agricoltura alle foreste e ad altre aree naturali, fondamentali per l’equilibrio del clima e della biodiversità, così come lo spreco di acqua e di materie prime necessarie per la produzione alimentare, con effetti benefici sull’ecosistema.
A sommarsi a questi aspetti c’è poi il fatto che, con la loro attitudine allo spreco, i Paesi industrializzati sottraggono risorse a quelli in via di sviluppo, aggravandone la povertà.
Un circolo vizioso che rende indispensabile rivedere le nostre abitudini quotidiane, ponendo la giusta attenzione al menu e al modo di fare la spesa, evitando ogni forma di spreco. Una strategia che ognuno di noi dovrebbe adottare in prima persona, anche per avvicinarsi agli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, contrastando fame e povertà e promuovendo, nel contempo, la salute nostra e del pianeta.
Ricordando le parole di Gandhi: “Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo”
Condividiamo 6 semplici ma utili consigli e vi invitiamo ad unirvi a noi nella lotta allo spreco alimentare: